Sul metodo di studio, che si tratti di università o di scuola, si è detto tanto, e, soprattutto online, si trova di tutto un po': dalle proposte serie e solide da un punto di vista scientifico alla peggiore "fuffa" di chi dichiara di insegnare agli studenti come ottenere grandi risultati con il minimo sforzo, senza quasi aprire il libro.
C'è chi sostiene - come studenti.it - che non esista un metodo di studio unico e valido per tutti, ma che ciascuno possa e debba trovare il metodo adatto per sé, e chi sottolinea come, sebbene sia importante adattare e personalizzare il metodo, ciascuno di noi funzioni di base in maniera analoga da un punto di vista di psicologia cognitiva, e che quindi sia importante fissare, conoscere e utilizzare dei principi universali di apprendimento.
Alcune persone basano - erroneamente - il proprio metodo principalmente su singoli strumenti (p.es., mappe mentali, mnemotecniche, lettura veloce... ebbene sì, perfino la cosiddetta lettura veloce, che, spoiler: non esiste!), altri si affidano a un sistema di tecniche strutturato che coinvolga tutti i principi di apprendimento di cui si è parlato, sviluppato nel tempo e personalizzato sulla base di fattori di ordine individuale, del tipo di argomenti studiati, e così via.
Molti, ancora, si affidano al vecchio e oramai superato "leggi e ripeti", percorrendo chilometri mentre declamano la lezione da imparare, a mo' di "discorsetto", perdendo un sacco di tempo e rischiando di incontrare difficoltà rispetto alla modalità di esame, qualora per esempio si trattasse di prove scritte a risposta multipla o di domande secche, o che, comunque, non ricalcano la "lezioncina" imparata in quel modo, ma richiedono magari il ragionamento e il collegamento tra le varie conoscenze.
Spesso le problematiche legate al profitto scolastico e universitario, oltre che al metodo di studio in senso stretto, sono da mettere in relazione a fattori apparentemente "esterni", quali la pianificazione e l'organizzazione e perfino lo stile di vita o altri aspetti interferenti non inerenti lo studio in sé.
Capita di frequente che lo studente si "incastri" rispetto a tutta una serie di variabili che solo apparentemente non hanno a che fare con lo studio, ma che si riferiscono a blocchi personali che, inevitabilmente, sullo studio finiscono per riflettersi, con la conseguenza di ottenere risultati insoddisfacenti e di cadere in un circolo vizioso di scarsa percezione di efficacia personale e demotivazione che, in ultima analisi, si ripercuote sui risultati stessi, alimentando una situazione da cui è difficile uscire e che spesso è desinata a perdurare e ad aggravarsi nel tempo.
Studenti in difficoltà che non danno gli esami, che procrastinano lo studio o la data dell'esame, o che trascorrono infinite ore sui libri raggiungendo livelli di stress inaccettabili e rischiando il burnout; studenti che pretendono di imparare tutto a memoria e che pensano di non essere mai sufficientemente preparati, perfezionisti che procedono in maniera lentissima e sfiancante; studenti di scuola che non riescono a barcamenarsi tra le varie materie o che hanno difficoltà a preparare l'esame di maturità o quello di licenza media, giovani che rinunciano talvolta alla socializzazione, allo sport e a un approccio allo studio soddisfacente e sostenibile.
Ti riconosci - o riconosci tua figlia o tuo figlio - in qualcuno di questi profili?
Oltre alle Consulenze agli studenti, sia sul metodo di studio che in generale sull'approccio al mondo della scuola e dell'università, offro un supporto strategico attraverso la metodologia del Coaching, per favorire lo sviluppo e il potenziamento delle risorse personali partendo da limiti e le criticità che caratterizzano il caso specifico di ciascun cliente.
L'attività di Coaching non è:
bensì, un approccio alla scoperta degli strumenti e delle skill personali dello studente volto a gestire i blocchi psicoemotivi e le difficoltà personali per raggiungere ottimi risultati e migliorare il proprio metodo di studio e la propria produttività.
Il percorso accompagna lo studente a realizzare un piano d'azione di studio che lo porti, partendo dai propri fattori limitanti, a sperimentarsi e a sperimentare il cambiamento, dalla situazione di partenza caratterizzata da blocchi e criticità, alla situazione desiderata.
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