Il mangiare può diventare un'ossessione per molte persone, soprattutto se si è a dieta o si sta cercando di perdere peso. Tuttavia, distogliere il pensiero dal cibo e vincere la fame emotiva può essere difficile, ma non impossibile.
La fame emotiva è quella condizione in cui il cibo non è più solo un mezzo per soddisfare il fabbisogno fisiologico, ma diventa un rifugio per gestire emozioni difficili come ansia, tristezza, noia o stress. Mentre la fame fisica si manifesta gradualmente e si può riconoscere facilmente, la fame emotiva tende ad essere improvvisa e irresistibile, portando a consumi alimentari non programmati e, spesso, eccessivi.
Riconoscere questi aspetti è il primo passo per intervenire e modificare un comportamento che, nel lungo termine, può avere ripercussioni negative sulla salute fisica e mentale.
Prima di poter modificare un comportamento, è fondamentale riconoscere quali siano i fattori scatenanti della fame emotiva. Questi trigger possono essere di natura interna o esterna e variano da persona a persona.
Per identificare i tuoi specifici trigger, può essere utile tenere un diario alimentare ed emotivo. Annota quando e perché senti il bisogno di mangiare e quali emozioni ti hanno portato a farlo. Se non riesci a individuarle, segna come ti senti, e cosa stavi facendo, o cosa è successo, prima e dopo l'impulso a mangiare. Tieni questo diario per un periodo di tempo abbasta lungo da essere rappresentativo. Questo esercizio è uno strumento potente per diventare consapevoli dei meccanismi interni che alimentano la fame emotiva.
La forza di volontà, da sola, non funziona a lungo!
La nostra memoria di lavoro è incapace di gestire troppe informazioni contemporaneamente, perciò se introduciamo una distrazione dove sono già presenti aspetti psicoemotivi, andiamo a "occupare spazio" a discapito di quegli stessi contenuti che vanno a mantenere lo stato mentale legato alla fame emotiva.
Per inciso, la memoria di lavoro è, secondo Wikipedia,
un sistema per l'immagazzinamento temporaneo e la prima gestione/manipolazione dell'informazione, costituente un link funzionale tra percezione sensoriale ed azione controllata.
Tuttavia, la distrazione è una strategia utile ma non risolutiva. Infatti, quando la causa di distrazione viene meno, è molto probabile che le problematiche andranno a riemergere, fondamentalmente perché la persona non ha avuto modo di sviluppare delle strategie di gestione delle emozioni.
Una volta riconosciuti i trigger, il passo successivo è intervenire con strategie concrete che aiutino a interrompere il ciclo della fame emotiva. Ecco alcune tecniche, che puoi applicare quotidianamente.
Naturalmente questi consigli non sostituiscono un vero e proprio Coaching né hanno la pretesa di essere esaustivi, o, addirittura miracolosi! Quello che mi importa è di far passare i concetti, e di fornirvi alcuni spunti utili, da approfondire.
Cambiare il modo in cui interpreti e reagisci alle emozioni può aiutarti a trasformare l’impulso di mangiare in un’opportunità per sviluppare nuove strategie per far fronte al problema.
Passaggi pratici
Interrompere l’automatismo del mangiare richiede un cambiamento immediato dell’attenzione. Le tecniche di distrazione possono aiutarti a focalizzarti su altre attività che generano soddisfazione e riducono il bisogno di cibo come conforto.
Esempi pratici
Integrare gli interventi strategici nella vita quotidiana richiede pratica e costanza. Ecco alcuni esercizi pratici, che combinano tecniche di mindfulness, scrittura e attività fisica, utili per combattere la fame emotiva.
È importante diventare consapevoli dei propri trigger e dei pensieri associati alla fame emotiva.
Come fare
Allenare la mente a focalizzarsi sul presente e a riconoscere le emozioni senza reagire automaticamente con il cibo può essere molto utile. Ancora una volta, questi sono solo degli spunti, non una guida completa alla meditazione!
Esercizio pratico
Con l'obiettivo di sostituire l’abitudine del mangiare emotivo con attività che generano soddisfazione e benessere, vediamo alcune proposte. Sfruttare in modo corretto la spinta del piacere è DETERMINANTE!
Passaggi
Per ottenere risultati duraturi nella gestione della fame emotiva, è essenziale integrare queste tecniche nella routine quotidiana, intenzionalmente. Ecco alcuni consigli per mantenere costante il percorso di cambiamento.
Bisogna avere un minimo di metodo...
A volte, avere il supporto di un mental coach o di un gruppo di sostegno può fare la differenza. Il confronto con chi condivide esperienze simili può:
Non tutte le strategie funzionano allo stesso modo per ogni persona. È importante:
Quando siamo stanchi, stressati (magari anche per via della dieta!), è più difficile per il nostro cervello razionale governare quegli impulsi che derivano dalla nostra storia evolutiva. I nostri antenati infatti avevano bisogno per la propria sopravvivenza (e quella della specie) di accapparrarsi il cibo quando questo era disponibile - e lo era raramente al contrario di oggi che siamo sommersi di stimoli alimentari! Questi meccanismi si sono conservati fino a oggi e ci rendono più difficile gestire l'alimentazione e la fame emotiva.
Imparare a gestire lo stress ed evitare come la peste regimi alimentari troppo restrittivi ci consente di liberare quelle energie mentali che ci rendono capaci di affrontare meglio gli attacchi di fame.
Sicuramente, per fare in modo che la parte impulsiva del cervello non prenda il sopravvento, può essere utile allontanare da noi gli alimenti non salutari e le occasioni di consumarli, e questo va fatto in due modi:
In generale, distogliere il pensiero dal cibo richiede un po' di pratica e di pazienza. Ma con il tempo, sarai in grado di concentrarti su altre cose e di sentirti meglio riguardo al tuo rapporto con il cibo.
Ma soprattutto, di apprendere delle strategie di gestione che ti consentano di far fronte alla fame emotiva. È soprattutto su questo che il Coaching ti può essere d'aiuto, oltre che a lavorare sui blocchi psicoemotivi e sulle problematiche di pianificazione e organizzazione personale che ostacolano il raggiungimento dei risultati.
La fame emotiva rappresenta una sfida importante, ma grazie a un approccio strategico e a strumenti pratici, è possibile trasformare questa abitudine in un’opportunità per conoscere meglio se stessi e migliorare il proprio benessere. Distogliere il pensiero dal mangiare non significa negare le proprie emozioni, ma imparare a gestirle in modo costruttivo e consapevole. Il Coaching, poi, in particolare quello Strategico, può fare davvero la differenza per gestire questo fastidioso problema.
Ricorda che il percorso per superare la fame emotiva è personale e unico. Ogni piccolo passo verso una maggiore capacità di far fronte alle abbuffate rappresenta un investimento nel tuo benessere a lungo termine.
Se desideri approfondire questi temi o ricevere un supporto personalizzato per gestire la fame emotiva, non esitare a contattarmi. Integrare le strategie apprese in questo articolo nella tua vita quotidiana può portare a cambiamenti significativi e duraturi, migliorando non solo il rapporto con il cibo, ma anche la tua qualità di vita complessiva.
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